Spedizioni nel resto della Svizzera 20CHF.
Annata 2017
Uvaggio
100% Sangiovese.
Le vigne hanno una superficie totale di 16 ha. Ogni anno vengono scelti i 10 migliori per la produzione del Brunello. Si trovano nella zona Nord di Montalcino, quella più fresca che ha più beneficato del global warming, a 225 metri sul mare, su una piccola collina esposta a mezzogiorno, con un terreno di argille limose. La vigna è divisa in 4 piccoli appezzamenti piantati fra il 2001 e il 2006 con una densità di 5.500 ceppi all’ettaro e allevati a cordone speronato con il sistema biologico cioè senza uso di prodotti chimici di sientesi. La produzione media è di 55 quintali l’ettaro. La potatura secca avviene con il sistema Simonit- Sirch
Bottiglie prodotte: da 15.000 a 40.000 a seconda delle annate. Ogni anno vengono selezionate per la produzione del Brunello solo le uve adatte, se la stagione è favorevole sono in maggiore quantità altrimenti è necessario selezionare.
Riconoscimenti: Ogni anno il Brunello riceve dei punteggi molto alti da parte della stampa specializzata internazionale più importante. Questi sono i migliori ranking ottenuti: Wine Enthusiast 95/100 e 14° nella classifica dei TOP 100 nell’anno 2005; Wine Spectator 94/100; Wine Advocate 94/100; James Suckling 93/100; Jancis Robinson 17/20
Il Brunello viene prodotto a Montalcino la zona migliore del mondo per il vitigno Sangiovese. Un tipo di vite coltivato a Montalcino da centinaia e forse migliaia di anni. Grazie al clima e al terreno, ha preso delle caratteristiche specifiche: produce poca uva, con grappoli piccoli e acini piccoli. Per questo è possibile creare, a Montalcino, un grande vino rosso a lungo invecchiamento, come il Brunello, usando un solo vitigno: il Sangiovese. Il Brunello è il vino italiano che rimane più a lungo in cantina; inizia la sua commercializzazione dopo quattro anni e mezzo dalla vendemmia di cui almeno due di maturazione in botti di rovere.
Il Casato Prime Donne, da cui proviene questo Brunello di Montalcino, è una proprietà di 40 ettari dove gli antenati dell’attuale proprietaria andavano a caccia e in luna di miele. Faceva parte di una grande tenuta di proprietà di una delle più importanti famiglie di Montalcino che per oltre quattro secoli ha coltivato questo terreno passandolo di padre in figlio e, negli ultimi anni, di madre in figlia perché era della nonna di Donatella Cinelli Colombini, poi della madre e in futuro sarà della figlia Violante Gardini.
Fu tuttavia il nonno dell’attuale proprietaria, Giovanni Colombini, uno dei pionieri nel Brunello, a intuire la vocazione del Casato Prime Donne per la produzione d’uva e a piantarvi i primi vigneti “specializzati” come li chiamavano a quell’epoca per distinguerli da quelli promiscui dove i contadini coltivavano le viti insieme agli olivi e al grano.
In origine la proprietà si chiamava Casato. Il nome è stato cambiato in Casato Prime Donne nel 1998 quando Donatella ha ricevuto la proprietà ed ha deciso di crearvi la prima cantina italiana con un organico interamente femminile. Sono donne le cantiniere, l’enotecnica, la consulente enologa Valérie Lavigne e persino le addette alla commercializzazione guidate da Violante Gardini la CinellicolombiniJr che in futuro guiderà l’azienda.